
Un salto alle origini
Le origini
Proviamo per un attimo a ripercorrere la storia del miele per capire come si è insediato nella nostra alimentazione, il valore acquisito da parte delle varie culture nel mondo e gli utilizzi che ogni popolo ha attribuito a questa sostanza dai mille usi e valori.
Le prime tracce che testimoniano l'uso del miele da parte dell'uomo, il quale probabilmente se ne cibava fin dalle origini, sono databili a circa 10 mila anni fa, come questa pittura rupestre scoperta nei pressi di Valencia, in Spagna: sembra mostrare un uomo che si arrampica sulla cima di un albero, o di una rupe. E' circondato da api in volo, dotato di una borsa o una cesta per riporre i favi sottratti alle api, con una nuvoletta di fumo per ammansirle

India
I "cacciatori di miele" utilizzano ancora oggi una tecnologia primordiale per la raccolta del miele, si arrampicano con scale di corda su rupi alte anche 100 metri.
Oltre ad avere significati simbolici, il miele era considerato afrodisiaco, tanto da essere l'ingrediente principale di elisir e filtri d'amore. Per lungo tempo e in diverse popolazioni ed epoche il miele veniva inoltre impiegato nei riti religiosi. Non è un caso dunque che nel Corano viene considerato il simbolo della guarigione sia spirituale sia materiale.
Grecia
l miele, definito dalla mitologia greca "nettare degli dei"
Nella Grecia antica il culto per l'ambrosia, il "cibo degli dei", portò a un forte interesse verso il comportamento delle api, il cui allevamento veniva di solito affidato a uno schiavo esperto in materia chiamato melitouros. Scrissero di miele e apicoltura scrittori come Omero (che narra la raccolta del miele selvatico), Pitagora (che considerava il miele un elisir di lunga vita) e Aristotele (che descrive minuziosamente il comportamento delle api).
Nella mitologia greca si raccontava che Giove venne nutrito dalle api del Monte Ida. Tra le prime monete metalliche coniate nelle città greche (VI sec. a.C.), ce ne erano alcune che ritraevano l'immagine dell'ape simbolo di produttività.
Egitto
"Il dio Ra pianse, le lacrime scese dai suoi occhi caddero a terra e si trasformarono in api. Le api fecero il loro alveare e si operarono con i fiori di ogni pianta per produrre miele e cera. Così anche il miele e la cera d'api fuoriuscirono dalle lacrime di Ra". Questa iscrizione proveniente da un antico papiro egiziano (Salt 825) ci racconta di come gli Egizi credevano che le lacrime generate dal pianto del dio sole Ra si trasformassero in api mentre colpivano la terra e di come il miele e la cera erano stati quindi associati alle lacrime del dio. Le api, per ciò, erano considerate sacre, un dono di Ra in persona, il quale aveva conferito loro un aspetto prezioso non solo per come queste contribuivano con la loro produzione all'economia e al benessere della società egizia, ma anche perché erano teologicamente importanti. Proprio per questo motivo il miele era utilizzato anche nei rituali di morte, perché, oltre che conferire al defunto un incarnato dorato come d'oro era la pelle degli dei, si riteneva che fosse realmente sacro. Secondo le credenze degli antichi Egizi il miele aveva proprietà magiche, ma anche terapeutiche, quindi era utilizzato anche nella medicina.
Documenti di circa 3500 anni fa, descrivono alcuni preparati curativi a base di miele. Quale importante antisettico, era utilizzato per le ferite, per malattie varie come all'intestino, agli occhi e ai reni, veniva applicato nella chirurgia per le sue proprietà cicatrizzanti ed anche nell'odontoiatria per le otturazioni dei denti.

Oltre la valenza mitologica si ritiene che per la presenza di una "testa coronata" (l'ape regina) a capo della laboriosa e popolosa colonia di questi deliziosi insetti il Basso Egitto abbia utilizzato l'ape come simbolo territoriale e che il faraone stesso lo abbia usato, insieme al giunco, quale emblema reale, simbolo di sovranità e di comando. Per tutta la storia di questa civiltà, il Basso Egitto è stato sempre rappresentato dall'ape, come il re era sempre associato allo stesso simbolo nella sua titolatura. Lo stesso Orapollo, nei suoi scritti del V secolo d.C., ci scrive "quando gli egiziani vogliono rappresentare un popolo che ubbidisce al proprio re, dipingono un'ape". L'ape per tutti questi motivi era sacra e fatta oggetto di culto comune.
Gli antichi Egizi, per quanto ne sappiamo, sono stati i primi a praticare l'apicoltura organizzata, le prime notizie risalgono al III millennio a.C. La più antica raffigurazione in assoluto in cui vediamo l'uomo raccogliere il miele risale a 9000 anni fa